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Petrolio: una tempesta di nome Karen.

Asti, 4 ottobre 2013

La tempesta tropicale Karen sta colpendo il Golfo del Messico, il rischio che abbia un’ influenza negativa sulla produzione spinge i prezzi al rialzo.

Secondo il National Hurricane Center il sud est della Lousiana sarà la prima regione ad essere colpita, il 6 ottobre, dalla tempesta tropicale denominata Karen. In seguito alla notizia il Crude Oil (WTI) ha terminato gli scambi in leggero rialzo a quota 103.64 USD/bbl (+0.32%); in attesa dell’ arrivo della perturbazione le principali ditte di estrazione corrono ai ripari con la BP Plc che sospende le lavorazioni di petrolio e gas naturale nel Golfo e con lei anche il  LOOP LLC che presto interromperà le operazioni delle navi cisterna.

Phil Flynn

A proposito della situazione meteo Phil Flynn (senior market analyst presso Price Futures Group con sede a  Chicago) dichiara a Bloomberg che il mercato sta subendo gli effetti che questo evento potrebbe avere sulla produzione del greggio ed anche se la perturbazione non arriverà ad essere catalogata come uragano, non sarà possibile limitarne del tutto gli effetti, il tutto in un contesto generale che vede gli investitori preoccupati per lo stallo politico in corso.

BP e le altre

Il rapporto finale del NHC parla di venti che arriveranno a soffiare sino a 80 km/h, leggermente in ribasso rispetto alle previsioni di ieri. Come abbiamo visto le ditte estrattrici non hanno tardato a prendere le opportune precauzioni, vediamo più nel dettaglio il loro comportamento. BP, come detto in precedenza, ha interrotto tutte i lavori delle imprese operanti in acque profonde, Exxon Mobil Corp ha ridotto in modo sostanziale la produzione ed evacuato tutto il personale non necessario coinvolto nelle attività offshore risultanti sul percorso della tempesta, Anadarko Petroleum Corp ha fermato ed evacuato quattro piattaforme situate nella zona centrale e ad est del Golfo. Personale ridotto al minimo o totalmente evacuato per Chevron Corp, Enterprise Products Partners, Marathon Oil Corp e Royal Dutch Shell Plc.

Shutdown

“Si viaggia alla cieca e più lo stallo si prolunga, più la faccenda diventa pericolosa”. Queste le dichiarazioni a Bloomberg di Bill O’Grady, capo stratega di mercato presso Confluence Investment Management a St. Louis. Sono parole che ben poco lasciano all’ immaginazione, poiché risulta evidente come gli USA abbiano fatto ben pochi progressi nel risolvere la situazione di impasse esistente, aumentando così la possibilità di un perdurare di questa situazione. Deciso nelle sue dichiarazioni anche il presidente della Camera John Boehner, il quale ha dichiarato che declinerà qualsiasi invito del presidente USA Barack Obama rivolto ad ottenere un incremento del tetto del debito privo di condizioni ed a questo proposito ha anche aggiunto che l’ unico modo per i democratici di arrivare ad una riapertura del governo è quello di negoziare con lui.

La posizione tecnica

Attualmente il Crude Oil future (scadenza a novembre) risulta all’ interno di  un canale rialzista che trova la sua origine nei minimi del 18 aprile, con i prezzi compresi all’ interno delle medie mobili a 50 e 100 giorni. Analizzando la salita iniziata il 18 aprile possiamo notare come il livello di Fibonacci corrispondente al ritracciamento al 38.2% (101.58 USD/bbl) abbia più volte assunto la funzione di supporto.

Oil 4 ottobre Fibo Oil 4 ottobre SMA

In base a quanto esposto in precedenza collochiamo il primo supporto a quota 101.58 USD/bbl ed il secondo a quota 98.57 USD/bbl (ritracciamento al 50%); in senso opposto prima resistenza a quota 105.31 USD/bbl, livello corrispondente al ritracciamento al 23.6%. Prestiamo attenzione anche ad eventuali violazioni del canale rialzista in precedenza individuato ed ai movimenti rispetto all’ oscillatore Ichimoku, attualmente in posizione flat con i prezzi all’ interno della Kumo.

Oil Ichi 4 ottobre